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Leggere lo spazio 2023 – Archipicchia

Leggere lo spazio 2023

Leggere lo spazio

Convegno internazionale online sull’educazione allo spazio costruito:
Leggere lo spazio III edizione

SPAZIO ARCHITETTONICO NELLA INTERFERENZA TRA CORPO E AMBIENTE

La giornata del convegno svoltosi nel febbraio 2023 in live streaming, è stato rivolto a studenti di architettura e architetti, docenti di scuole di ogni ordine e grado, educatori al patrimonio culturale, professionisti del settore culturale e dell’educazione.
La terza edizione di ‘Leggere lo spazio’ ha offerto “non solo un’occasione di riflessione sull’educazione attraverso l’architettura come esercizio attivo di una coscienza civica rinnovata dagli eventi travolgenti degli ultimi anni, ma anche e soprattutto una piattaforma di scambio per indagare se e come questi cambiamenti abbiano generato un diverso approccio alla realtà. L’isolamento cui siamo stati costretti, infatti, ha messo a dura prova il nostro corpo, primo veicolo di percezione e confronto con lo spazio, modificando così il nostro rapporto sia con gli ambienti domestici che con la scala urbana.”

Archipicchia! Architettura per Bambini, insieme ad altre realtà internazionali, è stata invitata a portare la sua esperienza e le sue riflessioni.  

I laboratori di Archipicchia! sono percorsi di co-creazione con i bambini; appositamente progettati per declinare una idea di spazio come insieme interrelato di luogo e comunità, per avvicinare i partecipanti alla comprensione del paesaggio che li attornia e facilitarne il coinvolgimento attivo nelle decisioni sui propri ambiti di vita. Ciascun ciclo laboratoriale, ideato a partire da un tema, si contestualizza per trasferire concetti fondamentali legati all’architettura, alla città come archivio di valori e patrimonio di identità culturale, inerenti al vissuto di ogni bambino che sempre abita lo spazio. Nella nostra pratica laboratoriale il corpo è medium essenziale, sia in termini di percezione sensoriale e cinestetica sia di ripensamento e riconfigurazione di edifici e spazi urbani; opere e paesaggio sono riconosciuti attraverso i sensi: attivati dalla narrazione, dal racconto, dalla sollecitazione ad interpretare, ad agire, a trasformare. Con il corpo il bambino tocca (sente, vede) lo spazio, e agisce nello spazio; e così, trasformando lo spazio attorno a sé, il bambino crea spazio. Un corpo a corpo dove lo spazio – architettura, oggetto artistico, città – si dà nell’interferenza tra io (spazio intrinseco e intimo, che riflette il mio vissuto) e mondo (spazio estrinseco e comunitario, spazio storico dell’agire): il corpo dischiude lo spazio perché è “il nostro mezzo generale per avere un mondo”. Nelle esplorazioni condotte in città i bambini sono sollecitati a raccogliere immagini e racconti, a trascrivere e rielaborare le tracce del loro attraversamento: guardano, ascoltano, disegnano, percorrono, ritmano col passo e col canto, fanno girotondi per dare misura alle piazze, danno vita a installazioni che talvolta riescono a coinvolgere i passanti, sperimentano ‘il largo’ aulico delle piazze e ‘il lungo’ popolare dei vicoli per ricostruire infine l’esperienza vissuta (la città attuale) e proporre ipotesi di una sua trasformazione (la città desiderata). La percezione sensoriale e cinestetica dello spazio precede e accompagna la richiesta di ripensare e riconfigurare lo spazio: per attivarsi, come soggetto rispetto al mondo, il bambino deve poter riconoscere e far proprio il mondo che lo attornia.